Regali per "chiudere un occhio", condannati in Appello tre vigili
Nonostante gli sconti sono
arrivate le condanne per Vincenzo Virgadamo (5 anni), Stefano Cardinale
(3 anni e 2 mesi) e Egisto Radicella (2 anni e pena sospesa). Sotto la
minaccia di multe salatissime avrebbero ottenuto camicie, pompe di
calore, sconti e perfino un posto di lavoro.
Un altro sconto che ha riguardato Virgadamo e Cardinale è arrivato proprio sull’interdizione dai pubblici uffici, che da perpetua è diventata quinquennale. I tre erano stati condannati sino al primo giudizio d’appello, ma la Cassazione ne aveva annullato la sentenza con rinvio per rivalutare il caso alla luce della riforma 2012 sui reati di concussione e corruzione con la formula della "induzione indebita a dare o promettere utilità". Grazie a questo dettaglio sono arrivate le riduzioni sulle condanne. Con la sentenza di ieri, emessa dalla sesta sezione della corte d'Appello, presieduta da Roberto Murgia, a latere Antonella Pappalardo e il relatore Vittorio Anania, si chiude un'altra pagina di questa storia.
L’inchiesta fu aperta dalla Procura dopo le denunce di alcune delle vittime, che nel 2008 portarono Virgadamo all’arresto e ai domiciliari. Durante i suoi trascorsi era stato coordinatore di una squadra incaricata delle ispezioni e delle verifiche sugli esercizi commerciali. In quel periodo avrebbe, come sostenuto dall’accusa, era riuscito a ottenere una lunga sfilza di vantaggi per sé e per i colleghi, sconfinando anche con alcune verifiche in campo alimentare. Così sarebbe riuscito a trattare, per via di una presunta irregolarità su un passo carrabile, l’acquisto di un suv Bmw a un prezzo stracciato. O ancora a ottenere un posto di lavoro per una donna con cui avrebbe avuto una relazione extraconiugale.
Ma i benefici non finirono qui. Oltre ad alcune camicie fatte su misura, minacciando la chiusura del negozio "Testa", Virgadamo sarebbe riuscito anche a farsi montare, senza pagare, alcuni condizionatori in casa propria. E ci sarebbe riuscito spaventando il titolare di "Pronto intervento casa" con una multa salatissima. Un altro commerciante coinvolto e vittima dei comportamenti dell'ispettore era stato Calogero Adile, titolare di un negozio di divani. Di fronte ad alcune improbabili irregolarità sarebbe stato convinto a dare un lavoro alla presunta amante di Virgadamo, con la quale è stato beccato in atteggiamenti quasi inequivocabili su un divano in esposizione: la goccia che fece traboccare il vaso.
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