domenica 31 gennaio 2016

Da molti anni, negli ambienti politici, si discute di possibili cambiamenti alla normativa vigente, in merito a quanto in molti paesi è ritenuto illegale, e non sono pochi coloro che sostengono la liberalizzazione della vendita di questa droga, da alcuni considerata – a torto – “leggera”, magari iniziando a introdurre nuove regolamentazioni per ciò che riguarda il consumo a scopi terapeutici: è ad esempio ciò che chiedono a gran voce i malati di patologie i cui sintomi, spesso, sono rappresentati da dolore cronico e scatti incontrollati a livello muscolare. L’Italia non è l’unica nazione europea che non consente la coltivazione, la vendita e l’uso della Marijuana: la maggior parte dei paesi membri, considerano illegale la coltivazione, la vendita e il consumo. Le uniche nazioni europee che hanno liberalizzato la Marijuana, sono l’Olanda, il Portogallo – che ne consente il possesso ma non la compravendita – la Spagna, la Repubblica Ceca.
Ogni giorno quindi, nelle nazioni in cui per Legge la Marijuana è proibita, le Forze dell’Ordine combattono una vera e propria guerra, atta a stanare i produttori, i rivenditori e gli utilizzatori. Sul fronte della produzione di piante di Marijuana, la creatività di chi tenta di approfittare economicamente di questo tipo di business, giunge a livelli spesso incredibili. Per tale motivo Polizia e funzionari istituzionali che si occupano di questi temi, devono aguzzare l’ingegno e trovare sempre nuove modalità utili a sgominare piccoli e grandi produttori di questa pianta.

L’utilizzo di cani addestrati a questo scopo è noto, la Guardia di Finanza infatti li impiega da molto tempo, anche durante i controlli stradali di routine. Una notizia recente però, di un fatto accaduto in Inghilterra, lascia davvero basiti e fa comprendere anche, la grande preparazione delle persone che operano nel comparto della sicurezza. La storia: ci troviamo a Newton-le-Willows, una cittadina che si trova nel Merseyside. Per un certo periodo di tempo, una colonia di circa 300 piccioni, avevano scelto come “abitazione” il tetto di una casa privata.
Nulla di male, si potrebbe pensare, i piccioni sono presenti un po’ ovunque, e vederli appollaiati sul tetto di una casa, appare cosa normale. Per tutti forse, ma non per le forze dell’ordine, la cui esperienza fa si che ne sappiano una più del diavolo. Tenuta sotto controllo la situazione per alcuni giorni, gli agenti hanno appurato come i piccioni continuassero a permanere sul tetto della stessa abitazione. Strano, cosa mai può avere di tanto interessante per i piccioni questa costruzione, che la rende più accogliente di altre? Meglio andare a controllare.
Atto di perquisizione alla mano, gli agenti sono entrati in casa e…Hanno fatto una scoperta a dir poco, stupefacente, chiarendo anche la strana anomalia dei piccioni sul tetto. In casa, una vera e propria piantagione di Marijuana, con tanto d’impianto di riscaldamento ad hoc, grazie all’utilizzo di lampade alogene, per garantire il clima e la temperatura ottimale alla crescita delle piante, che – secondo le linee guida di chi conosce questo tipo di coltivazione – deve mantenersi intorno ai 25° centigradi.
Cosa c’entra la permanenza dei piccioni sul tetto? E’ presto spiegato: le lampade utilizzate per mantenere la temperatura stabile intorno ai 25°, ha riscaldato tutto l’ambiente, e poiché il calore tende a salire, è arrivato fino al tetto, creando un posticino accogliente per i piccioni, una bella cuccia riscaldata per togliersi dalle penne il tipico freddo umido inglese delle giornate autunnali. Insomma: a loro insaputa, i piccioni sono diventati poliziotti per qualche giorno. I coltivatori illegali sono avvertiti.

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