Almaviva, la società annuncia 2.500 esuberi: i lavoratori scendono in piazza
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Almaviva, la società annuncia 2.500 esuberi: i lavoratori scendono in piazza
Il gruppo in Sicilia conta due sedi, con un
organico complessivo di circa 7 mila addetti. Rifondazione ComuniAlmaviva, la società annuncia 2.500 esuberi: i lavoratori scendono in piazza
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Migliaia di posti di lavoro a rischio e un
futuro con poche certezze e troppe incognite. Rischia di trasformarsi in
una "nuova" Termini Imerese, la vertenza dei lavoratori del
gruppo Almaviva contact.
La società, che in Sicilia conta due sedi (una a Palermo, l'altra a
Catania) e un organico complessivo di circa 7 mila addetti, tra
lavoratori assunti con contratti a tempo indeterminato (circa 5mila) e
collaboratori, ha annunciato 2.500 esuberi. I sindacati chiedono
l'intervento delle istituzioni per
scongiurare i licenziamenti.
A sostegno dei lavoratori, Rifondazione Comunista ha indetto per
stamani un presidio insieme ai lavoratori a progetto sotto la sede dell'
Ispettorato del lavoro in
via Toselli 30. "Vogliamo - dichiara Vincenzo Fumetta, segretario
provinciale di Rifondazione Comunista Palermo - denunciare a chi ha tra i
suoi compiti principali la vigilanza sulla normativa in materia di
lavoro e sulla corretta applicazione dei contratti collettivi che a
Palermo esiste un'azienda con migliaia di dipendenti che ha deciso in
maniera unilaterale di modificare l'accordo del 2013 applicando la
vergogna del cosiddetto
Talking Time.
L'ispettorato del lavoro non può far finta di non vedere quello che
accade da quasi due mesi in Almaviva, non può far finta di non sapere
che l'intenzione della azienda è quella di estendere il talking time
anche nelle altre sedi che l'azienda ha in Italia. Se in questo Paese
esiste ancora una normativa del lavoro, uno Statuto dei lavoratori,
l'ispettorato del lavoro deve intervenire immediatamente e bloccare
questa deriva prodotta dal liberismo che in primo luogo offende e umilia
la dignità dei lavoratori. Noi siamo perfettamente coscienti - conclude
Fumetta – che soprattutto
i lavoratori a progetto vivono sotto il ricatto e la paura
di perdere anche quel misero stipendio che spesso sorregge intere
famiglie e per questo vogliamo provare a fare da megafono a questa
sofferenza tuttavia sarà solo se i lavoratori riescono a spezzare le
catene dell'isolamento che il liberismo impone a ciascuno di noi che si
potranno ottenere dei reali cambiamenti".
“
Potrebbe interessarti: http://www.palermotoday.it/cronaca/call-center-almaviva-protesta-sindacati-13-novembre-2015.html
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sta ha
indetto un presidio insieme ai collaboratori sotto la sede
dell'Ispettorato del lavoro
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