mercoledì 2 dicembre 2015

Forza Italia, “processo” a Brunetta: rischia sfiducia. Sotto accusa spese per “Mattinale” e gestione autoritaria.

 Almeno due terzi dei deputati berlusconiani è pronto a sfiduciarlo. A chiedere un voto per verificare il sostegno al capogruppo di Montecitorio è stato Elio Vito, dietro al quale ci sarebbe lo stesso Berlusconi.

 

E’ un vero e proprio processo a Renato Brunetta quello andato in scena alla Camera. Dove Elio Vito e buona parte dei deputati di Forza Italia hanno messo sotto accusa il capogruppo. Gestione autoritaria, troppe spese per il Mattinale, licenziamento di parte del personale: questi i principali capi d’accusa mossi nei confronti dell’ex ministro della Funzione pubblica. Il malcontento covava da tempo. Addirittura da inizio legislatura, quando la nomina di Brunetta è stata mal digerita da buona parte dei deputati azzurri. Poi, col passare dei mesi, le cose sono peggiorate.
Il motivo è sempre lo stesso: Brunetta fa e disfa a suo piacimento, ascolta poco e decide quasi sempre in totale autonomia. Poi ci si è messo anche il Mattinale, l’house organ del gruppo azzurro alla Camera che il capogruppo ha riaperto dopo la gestione di Paolo Bonaiuti a Palazzo Chigi, affidandone la realizzazione a Renato Farina. Il problema, però, è che, a sentire i malpancisti, il nuovo Mattinale rispecchia solo il Brunetta-pensiero, spesso piuttosto tranchant, molto falco e poco colomba. E questo non piace a tutti. “Basti dire che quando c’era ancora il patto del Nazareno, con Renzi e Berlusconi che viaggiavano d’amore e d’accordo, Brunetta scriveva come se Forza Italia fosse all’opposizione”, racconta un deputato azzurro.

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