Due volte s’è ricorso al metodo 5 stelle e due
volte si è raggiunto l’obiettivo. Più di un anno fa, con l'elezione
della professoressa Silvana Sciarra,
e ieri con i tre giudici mancanti - Modugno, Barbera, Prosperetti -
nominati alla Corte costituzionale che potrà finalmente lavorare a pieno
regime.
Nelle altre 30 volte in cui il MoVimento 5 Stelle non è
stato coinvolto, sono stati soltanto buttati via i soldi dei cittadini,
impegnando il Parlamento in votazioni inutili invece di impiegarlo in
ciò a cui sarebbe deputato: fare le leggi.
Quelle stesse leggi che, se sono sospettate di non rispettare la
Costituzione, vengono giudicate proprio dalla Consulta. Il M5S ha
preteso di eleggere personaggi di alto profilo giuridico e accademico.
Perché ciò che fa la Corte costituzionale riguarda tutti i cittadini:
dalla procreazione assistita all'ingiusta legge Fornero, dal blocco
degli stipendi dei dipendenti statali all'abolizione del Porcellum.
Tanto per citare soltanto gli ultimi provvedimenti.
Grazie al M5S è stata scongiurata la possibilità che alla Consulta andassero politici di professione, prima Luciano Violante, poi Francesco Paolo Si
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