mercoledì 30 dicembre 2015

I 5 Stelle all'attacco, prendiamo Roma e sarà solo inizio

Dopo espulsione Fucksia scoppia caso Gela, sindaco nel mirino

 

Attaccati dal Pd per la nuova espulsione della senatrice Fucksia e ora da Matteo Renzi che li sfida sul terreno del consenso elettorale i 5 Stelle rilanciano sulla "presa" di Roma e si concentrano sull'azione di bonifica del Movimento dagli elementi 'spuri'. Il prossimo a finire nel mirino potrebbe essere il sindaco di Gela, Domenico Messinese, il 5 Stelle che aveva espugnato la roccaforte del governatore siciliano Rosario Crocetta grazie anche all'appoggio del candidato sindaco di una lista vicina al Nuovo Centrodestra alle ultime amministrative.
"Non rappresenta più il M5s" hanno detto quattro dei cinque consiglieri del gruppo pentastellato e i tre assessori esonerati dal sindaco. I quali chiedono ai vertici regionali e nazionali del Movimento di espellere Messinese dal Movimento e di togliere il simbolo M5s dalla sua giunta: una richiesta che potrebbe non cadere nel vuoto.
Intanto però al presidente del Consiglio che attacca i 5 Stelle per aver superato "la decenza" sull'emergenza smog, di aver "visioni allucinogene" per un inesistente rinvio delle elezioni a Roma e di "andare molto forte nei sondaggi" piuttosto che nelle urne elettorali replica la deputata 5 Stelle Roberta Lombardi. "A Roma riceverà una bella lezione. E sarà solo l'inizio" lo avverte la deputata romana che rintuzza: "Chi vive in un mondo fantastico, in un vero e proprio 'Paese delle Meraviglie' fatto di falsi 'segni più' e numeri inventati è Renzi". E il premier, aggiunge, "non creda di meritarsi applausi: sta solo rispettando la legge e il sacrosanto diritto dei cittadini di scegliere il proprio sindaco".

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