ERMINI IMERESE. Ieri sera a Termini Imerese i carabinieri del nucleo operativo della compagnia cittadina, hanno arrestato Pietro MANTIA, classe 1949, e il figlio Salvatore
classe 1980, in esecuzione di ordinanza della misura cautelare della
custodia in carcere, per concorso in estorsione ai danni di un venditore
ambulante e del suo datore di lavoro.
L’attività investigativa condotta dai militari dell’Arma, nell’arco
di un mese ovvero da settembre ad ottobre del 2015, ha consentito di
documentare ben sei episodi estorsivi ai danni di un venditore ambulante
della zona e conseguentemente del suo datore di lavoro, che ogni
venerdì della settimana era costretto a consegnare una somma ammontante a
100 euro circa a Pietro Mantia sotto l’evidente minaccia implicita ed
esplicita di aggressioni o danneggiamenti suscettibili di pregiudicare
il regolare svolgimento dell’attività commerciale.
Di tali richieste estorsive era perfettamente consapevole il figlio Salvatore
che minacciò implicitamente ed esplicitamente le due vittime
(venditore ambulante e datore di lavoro) che si erano lamentate della
condotta del padre e delle sue continue richieste estorsive.
A riprova di ciò particolare rilevanza assume un’ espressione
utilizzata da una delle vittime, che a causa delle continue richieste
estorsive, dirà testualmente "Mi ha ammazzato questa giornata, nudo sono rimasto".
Altrettanto significativa è l’espressione di una delle due vittime quando si rivolge a Salvatore Mantia pregandolo di intercedere con il padre per allentare la pressione estorsiva: “Siete i padroni, ma tutti i gioni no, però". Inoltre il commerciante è stato costretto in diverse occasioni a consegnare presso il domicilio dei Mantia frutta
ed ortaggi senza il dovuto corrispettivo di denaro e lo stesso avveniva
quando il malfattore si recava presso il furgone adibito a rivendita.
I fatti reato menzionati sono stati documentati da intercettazioni
telefoniche e ambientali nonché con l’ausilio dell’attività di
videoripresa del negozio ambulante di frutta e verdura ove avvenivano le
consegne di denaro ed i dialoghi tra i protagonisti della vicenda.
Le indagini hanno consentito di evidenziare come il comportamento dei due Mantia fosse
connotato dalla sopraffazione e dall’intimidazione nei confronti delle
vittime le quali inoltre erano ben consapevoli dello spessore criminale
dei due estorsori.
I due padre e figlio, al terminate delle formalità di rito, sono
stati rinchiusi presso la casa circondariale di Termini Imerese
“Cavallacci”, a disposizione della competente Autorità Giudiziaria che
ha coordinato le indagini ed emesso i provvedimenti restrittivi.
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