Il regalo di fine anno del governo per gli
italiani è arrivato. Circola infatti una nuova bozza di decreto per la
realizzazione di altri impianti di incenerimento indirizzata alla
Presidenza del Consiglio dei ministri, all' Ufficio di Gabinetto e alla
Direzione generale del ministero dell' Ambiente relativa a 9 nuovi
inceneritori. Le regioni interessate sono: Toscana, Umbria, Marche,
Lazio, Campania, Abruzzo, Sardegna e due in Sicilia. In queste nuove
regioni si dovranno bruciare 1.951.261 tonnellate di rifiuti l' anno.
Con i 40 già attivi e i sei in fase di realizzazione, in Italia il
totale sarà di 55 inceneritori. L'esecutivo si è inventato di sana
pianta che l'incenerimento è primario e strategico in barba alla
riduzione dei rifiuti, il recupero materia e la raccolta differenziata.
Del resto, accontentare le municipalizzate di partito è prassi ormai
nota. L'incenerimento oltre ad essere una pratica che danneggia la
salute umana e l'agroalimentare di qualità è il più anti-economico
sistema di smaltimento rifiuti. Non crea posti di lavoro e senza
incentivi di denaro pubblico e aiuti per le tariffe non sta in piedi.
Sono macchine che bruciano a ciclo continuo. E dato che spesso (per
fortuna) il comportamento virtuoso dei cittadini che fanno la raccolta
differenziata affama la bestia, essi procedono a raccattare (a
pagamento) rifiuti da altre zone d’Italia e dall’estero, fino alla
saturazione degli impianti.
Dal Parlamento Europeo sono giunte indicazioni molto chiare contro l'incenerimento
dei rifiuti. L'UE chiede di virare verso un più efficace sistema di
riutilizzo dei rifiuti e quindi delle materie. Il Movimento 5 Stelle non
mollerà di un solo millimetro! No all'incenerimento, si al recupero
totale dei materiali, come chiede l'Europa.
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