martedì 29 dicembre 2015

Il regalo di fine anno del governo per gli italiani è arrivato. Circola infatti una nuova bozza di decreto per la realizzazione di altri impianti di incenerimento indirizzata alla Presidenza del Consiglio dei ministri, all' Ufficio di Gabinetto e alla Direzione generale del ministero dell' Ambiente relativa a 9 nuovi inceneritori. Le regioni interessate sono: Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Abruzzo, Sardegna e due in Sicilia. In queste nuove regioni si dovranno bruciare 1.951.261 tonnellate di rifiuti l' anno. Con i 40 già attivi e i sei in fase di realizzazione, in Italia il totale sarà di 55 inceneritori. L'esecutivo si è inventato di sana pianta che l'incenerimento è primario e strategico in barba alla riduzione dei rifiuti, il recupero materia e la raccolta differenziata. Del resto, accontentare le municipalizzate di partito è prassi ormai nota. L'incenerimento oltre ad essere una pratica che danneggia la salute umana e l'agroalimentare di qualità è il più anti-economico sistema di smaltimento rifiuti. Non crea posti di lavoro e senza incentivi di denaro pubblico e aiuti per le tariffe non sta in piedi.
Sono macchine che bruciano a ciclo continuo. E dato che spesso (per fortuna) il comportamento virtuoso dei cittadini che fanno la raccolta differenziata affama la bestia, essi procedono a raccattare (a pagamento) rifiuti da altre zone d’Italia e dall’estero, fino alla saturazione degli impianti.
Dal Parlamento Europeo sono giunte indicazioni molto chiare contro l'incenerimento dei rifiuti. L'UE chiede di virare verso un più efficace sistema di riutilizzo dei rifiuti e quindi delle materie. Il Movimento 5 Stelle non mollerà di un solo millimetro! No all'incenerimento, si al recupero totale dei materiali, come chiede l'Europa.

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