sabato 12 dicembre 2015

Da Vocidallestero.it Il Telegraph scrive un tagliente articolo sulla decisione del Time di nominare la Merkel “Persona dell’Anno”. Di fatto, la Cancelliera tedesca ha recentemente collezionato una serie di errori politici clamorosi: dalla pessima gestione della crisi greca al caso Ucraina, dall’apertura illimitata delle frontiere ai profughi, alla successiva penosa marcia indietro, nella quale ha coinvolto anche il premier turco Erdogan, avanzando promesse decisamente affrettate. Se già la Merkel aveva creato astio e malcontento in tutta Europa, ora sta precipitando nei sondaggi anche in Germania, e con lei il suo partito.
di Daniel Johnson

"Angela Merkel è appena stata nominata “Cancelliera del Mondo Libero” e Persona dell’Anno dalla rivista Time. Ma la realtà è che non sta affatto volando in alto. Dopo oltre un decennio in carica, il capo del governo tedesco sta trascinando il suo partito verso il basso nei sondaggi, è criticata apertamente dal suo ministro delle finanze, non è in sintonia coi suoi partner europei, e ha riempito le strade di manifestanti arrabbiati.
Il suo rivale più potente, il ministro delle finanze Wolfgang Schauble, l’ha paragonata a una “sciatrice imprudente”, che fa precipitare le valanghe. La sua ribellione contro la politica migratoria delle “porte aperte” avviata dalla Merkel è largamente condivisa dai tedeschi, che ora sono decisamente allarmati al vedere un’afflusso di immigrati che non accenna a fermarsi. Le proteste contro le politiche della Merkel sono sempre crescenti, ma finora lei si è rifiutata di dargli ascolto.
Com’è possibile che sia andato tutto così storto per la donna più potente del mondo? Appena all’inizio di quest’anno la Merkel aveva celebrato l’anniversario dei suoi 10 anni in carica, ma subito dopo la sua fortuna è sembrata esaurirsi. Prima, riguardo la crisi dell’euro, c’è stata la decisione di imporre un duro regime di austerità alla Grecia, nonostante i greci avessero mostrato di voler rifiutare questa politica nelle elezioni – non una volta, ma ben due in un anno.
Lo spettacolo di una Germania che bullizzava i paesi più piccoli per mantenere una moneta unica di cui era la principale beneficiaria ha suscitato i ricordi di un passato nazista che la Merkel e i suoi predecessori avevano cercato di farsi perdonare.

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