sabato 6 febbraio 2016
venerdì 5 febbraio 2016
Scuola, intesa Comune-sindacati per l'assunzione dei supplenti
„
"Siamo molto soddisfatti di questo accordo - ha detto il sindaco Leoluca Orlando - perché l'amministrazione, grazie a un lavoro
certosino compiuto sui conti e sulle spese, è riuscita a mettere sul piatto della trattativa una disponibilità economica persino superiore a quella che era stata avanzata dai sindacati, che di contro si sono ugualmente mostrati sensibili ad accettare questo stralcio immediato per queste figure professionali".
"E' significativo - aggiunge l'assessore alla Scuola Barbara Evola - che le prime assunzioni del Comune di Palermo dopo anni di blocco avvengano proprio nella scuola, come ulteriore grande segnale di attenzione al mondo dell'educazione, ai bambini e alle loro famiglie"
“
Potrebbe interessarti: http://www.palermotoday.it/cronaca/scuola-assunzione-insegnanti-supplenti.html
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Scuola, intesa Comune-sindacati per l'assunzione dei supplenti
L'accordo
riguarda i contratti a tempo determinato di insegnanti supplenti nelle
scuole comunali. E' stato previsto, per il periodo finanziario
2015/2017, uno stanziamento annuo di 146.621 euro pari a 1.542 giorni
lavorativi
Scuola, intesa Comune-sindacati per l'assunzione dei supplenti
„
Raggiunto l'accordo tra il Comune e i sindacati per le assunzioni a tempo determinato di insegnanti supplenti
nelle scuole comunali. E' stato previsto, per il periodo finanziario
2015/2017, uno stanziamento annuo di 146.621 euro pari a 1.542 giorni
lavorativi. "La proposta - spiegano da Palazzo delle Aquile - è stata
avanzata dall'amministrazione comunale, rappresentata dal capo di
gabinetto Sergio Pollicita a stralcio della più ampia contrattazione sul
piano delle assunzioni, stante la necessità di assicurare un canale
prioritario alle assunzioni di supplenti per evitare che si potessero
produrre interruzioni nei servizi scolastici".„
"Siamo molto soddisfatti di questo accordo - ha detto il sindaco Leoluca Orlando - perché l'amministrazione, grazie a un lavoro
certosino compiuto sui conti e sulle spese, è riuscita a mettere sul piatto della trattativa una disponibilità economica persino superiore a quella che era stata avanzata dai sindacati, che di contro si sono ugualmente mostrati sensibili ad accettare questo stralcio immediato per queste figure professionali".
"E' significativo - aggiunge l'assessore alla Scuola Barbara Evola - che le prime assunzioni del Comune di Palermo dopo anni di blocco avvengano proprio nella scuola, come ulteriore grande segnale di attenzione al mondo dell'educazione, ai bambini e alle loro famiglie"
“
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giovedì 4 febbraio 2016
Tragedia sfiorata a Barcellona: 2 aerei rischiano la collisione
Probabilmente nulla si
sarebbe saputo se un cineamatore appassionato di aerei non avesse
filmato quanto accaduto sabato mattina scorso sulle piste dell’Aeroporto
Internazionale di Barcellona.
Poco dopo le prime luci dell’alba, infatti, un Boeing 767 della compagnia Utair partito da Mosca
e diretto nella capitale spagnola ha dovuto effettuare una manovra di
emergenza, la cosiddetta riattaccata, per evitare la collisione a terra
con un aereo, l’Airbus A340 della Aerolineas Argentinas, che proprio negli stessi istanti stava attraversando la pista per prepararsi al decollo.
Gli
istanti catturati nel filmato dell’operatore amatoriale sono
impressionanti e raccontano la storia di un dramma sfiorato: l’Airbus
inizia lentamente la manovra di immissione nella pista, ma pochi secondi
dopo dal cielo appare l’immenso Boeing che, potentemente, occupa lo
schermo, mentre inizia la discesa.
Da quel momento è tutta questione di riflessi, gli stessi che, grazie ad una buona dose di coraggio e tanta lucidità del pilota,
consentono di raccontare la vicenda con un lieto fine. In pochi
secondi, un tempo che sembra sospeso, il Boeing, che puntava a terra,
raddrizza il muso e quasi con un colpo di reni si risolleva,
interrompendo l’atterraggio, che verrà portato a termine con successo
qualche minuto dopo sempre sulla stessa pista, ormai sgombra.
Il
racconto riporta alla luce la drammatica vicenda, che invece si
concluse in tragedia, avvenuta nell’ aeroporto di Tenerife quasi 40 anni
fa, quando lo scontro fu inevitabile e causò quasi 600 vittime.
Data la gravità dell’accaduto, dunque, la compagnia aerea Utair,
dopo aver pubblicamente dichiarato la propria incolpevolezza data dal
fatto che un velivolo in fase di atterraggio gode di precedenza rispetto
ai velivoli a terra, ha chiesto l’apertura di un fascicolo, per
approfondire le cause del mancato disastro e individuare le
responsabilità.
Dalle
prime indiscrezioni sembra che alla base dell’incidente ci siano
fattori meteorologici, quali il cambiamento dei venti che stava facendo
dirottare alcuni voli dalle iniziali piste assegnate a quella del
mancato disastro, ed il cambio del turno dei controllori di volo che ha
provocato momenti di disattenzione che sarebbero potuti costare la vita a
numerosi passeggeri.
L’uomo che vive nel bosco in un Boeing 727
Ciò che potrebbe sembrare un aereo bloccato nel bosco è invece l’insolita casa di quest’uomo. Si chiama Bruce Campbell, ha 64 anni ed è un ex ingegnere elettronico che ha acquistato un vecchio Boeing 727 e l’ha trasformato nella sua abitazione.
Tutto iniziò nel 1999 quando Bruce sviluppò un progetto per recuperare gli aerei di linea destinati ad essere smantellati, trasformandoli in abitazioni. Quasi vent’anni dopo, mostra orgoglioso la sua nuova casa nei boschi dell’Oregon.
’aereo poggia su pilastri in cemento e dispone di numerosi servizi, una doccia e un vialetto esterno. Ma i lavori da fare sono ancora molti: Bruce infatti al momento sta lavorando sulla sistemazione interna del velivolo, come il salotto e le luci.
L’acquisto dell’aereo gli costò 100.000 dollari nel 1999, e successivamente pagò altri 120.000 dollari per la messa in movimento, il trasporto e altri aspetti logistici del progetto.
Bruce vive all’interno dell’aereo per circa 6 mesi all’anno e per i restanti mesi passa il suo tempo in Giappone, dove sta cercando di acquistare e di riutilizzare un altro vecchio Boeing 747.
Secondo lui gli aerei di linea non vanno distrutti, in quanto incredibilmente forti e duraturi nel tempo. Sopportano senza alcun problema tempeste e terremoti e l’interno è facile da mantenere pulito, poiché sono dei veri e propri contenitori sigillati a pressione e possono durare per secoli senza deteriorarsi.
Scopre di essere malato: molla tutta e trasforma una caverna in casa extra lusso
Angelo Mastropietro, un 37enne che lavorava presso una ditta di recruitment in Australia, nel 2007 ha ricevuto una diagnosi terribile: sclerosi multipla. Da quel momento ha deciso di mollare tutto e partire alla ricerca della felicità. E pare che l’abbia trovata in una grotta preistorica… La grotta di Mastropietro gli è costata 160 mila sterline e circa 1000 ore di duro lavoro, fra spaccare, tagliare e modellare le 80 tonnellate di pietra preistorica della sua caverna.
Ora ha la casa dei suoi sogni: una grotta di 250 milioni di anni fa
in cui c’è il riscaldamento a pavimento, l’acqua corrente e perfino il
Wi-Fi!Mastropietro ha deciso di comprare la caverna dopo che vi aveva
trovato rifugio in una giornata piovosa nella foresta di Wyre, nel
Worchestershire, nel lontano 1999. La pressione della vita moderna e
frenetica del manager rampante è stata osservata criticamente da
Mastropietro dopo l’infausta diagnosi: basta vivere per lavorare, è ora di vivere per vivere! La decisione cruciale è avvenuta nel 2007, all’epoca della diagnosi, quando per un periodo Mastropietro si è ritrovato ad essere paralizzato:
questa traumatica esperienza lo ha spinto ad optare per la ricerca di
un posto in cui la sua vita potesse essere più felice e più sana
Bimbi in asilo nido picchiati con piatto in testa, arrestata educatrice nel Pisano
Violenze e minacce ai danni di nove bambini di età compresa tra uno e tre anni
I carabinieri del nucleo investigativo di Pisa hanno arrestato un'educatrice scolastica di 58 anni, accusata di maltrattare i bambini di un asilo nido del Pisano. I militari hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare: la donna su disposizione del gip è stata posta agli arresti domiciliari.
L'educatrice, si spiega dall'Arma, è accusata di maltrattamenti ai danni di nove bambini di età compresa tra uno e tre anni.
"Drammatiche", spiegano i militari, le sequenze delle
violenze e delle minacce" che sarebbero state inferte alle vittime,
filmate e riprese da telecamere, e microspie, installate nel nido.Le indagini sono state avviate nel novembre scorso, dirette dal procuratore Alessandro Crini e dal sostituto Aldo Mantovani, e hanno preso spunto da alcune segnalazioni su presunti abusi commessi nel nido. Sarebbero state poi "determinanti" le intercettazioni video-ambientali da cui sarebbero emerse "drammatiche sequenze" di vessazioni fisiche e morali inferte ai piccoli: schiaffi al volto ed alla testa, sculacciate; alcuni bambini sarebbero stati forzati a mangiare fino a provocarne il pianto. Secondo gli investigatori, sarebbero stati "innumerevoli" gli episodi in cui i piccoli sarebbero stati colpiti alla testa, in un caso anche con un piatto.
Il Comune di Pisa, da cui dipende l'asilo, appena è venuto a conoscenza dei fatti, ha "pienamente collaborato" con l'autorità giudiziaria. Lo ha reso noto l'amministrazione comunale nel corso di una conferenza stampa tenuta dall'assessore alle politiche educative, Marilù Chiofalo, e dal dirigente dei servizi educativi Laura Nassi, sottolineando di "avere già sospeso l'educatrice arrestata e di avere avviato le procedure di sospensione disciplinare anche per le altre due educatrici che lavoravano nella stessa sezione". Il provvedimento del Comune a carico delle altre due maestre è stato preso, è stato detto, "in seguito alle immagini video registrate dai carabinieri che mostrano la loro presenza durante le presunte vessazioni compiute dalla collega che è stata arrestata".
M5S al fianco di Biagio Conte: "Si rispettino impegni"
„M5S al fianco di Biagio Conte: "Si rispettino impegni"
M5S al fianco di Biagio Conte: "Si rispettino impegni"
„
Il Movimento 5 Stelle ha presentato un'interrogazione alla Camera (prima firmataria Chiara Di Benedetto) indirizzata al ministro della Difesa, Roberta Pinotti, per sapere "se intende cedere i locali dell'ex caserma dell'Aeronautica, alla missione di Biagio Conte, come prospettato da lunghissimo tempo".
Dopo i primi segnali positivi che arrivano per l'ex fonderia, il Movimento prova così a sbloccare l'impasse sul fronte dei locali dell'Aeronautica per i quali la Missione di Conte attende il comodato d'uso da 15 anni. “Speriamo di avere una risposta a breve – afferma Chiara di Benedetto – e che soprattutto sia netta, non vorremmo che anche per i locali dell'ex caserma dopo tre lustri di inspiegabile attesa arrivasse un'altra doccia fredda come è stato per i locali dell'ex fonderia”.
Per i locali dell'ex fonderia, che i privati che li hanno acquistati sono disposti a rivendere alla Missione, il M5s chiede "al sindaco Orlando di riparare a quelli che sono chiaramente suoi errori". “Purtroppo – afferma il capogruppo del M5s all'Ars, Giorgio Ciaccio - i politici dimenticano spesso e volentieri che alle promesse devono seguire i fatti. Se quei locali erano stati promessi a Biagio Conte, Orlando ora deve fare il possibile e l'impossibile per mantenere fede al suo impegno, persino arrivando a contribuire all'operazione anche co
“
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„M5S al fianco di Biagio Conte: "Si rispettino impegni"
M5S al fianco di Biagio Conte: "Si rispettino impegni"
„
Il Movimento 5 Stelle ha presentato un'interrogazione alla Camera (prima firmataria Chiara Di Benedetto) indirizzata al ministro della Difesa, Roberta Pinotti, per sapere "se intende cedere i locali dell'ex caserma dell'Aeronautica, alla missione di Biagio Conte, come prospettato da lunghissimo tempo".
Dopo i primi segnali positivi che arrivano per l'ex fonderia, il Movimento prova così a sbloccare l'impasse sul fronte dei locali dell'Aeronautica per i quali la Missione di Conte attende il comodato d'uso da 15 anni. “Speriamo di avere una risposta a breve – afferma Chiara di Benedetto – e che soprattutto sia netta, non vorremmo che anche per i locali dell'ex caserma dopo tre lustri di inspiegabile attesa arrivasse un'altra doccia fredda come è stato per i locali dell'ex fonderia”.
Per i locali dell'ex fonderia, che i privati che li hanno acquistati sono disposti a rivendere alla Missione, il M5s chiede "al sindaco Orlando di riparare a quelli che sono chiaramente suoi errori". “Purtroppo – afferma il capogruppo del M5s all'Ars, Giorgio Ciaccio - i politici dimenticano spesso e volentieri che alle promesse devono seguire i fatti. Se quei locali erano stati promessi a Biagio Conte, Orlando ora deve fare il possibile e l'impossibile per mantenere fede al suo impegno, persino arrivando a contribuire all'operazione anche co
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Strofina l’Aspirina sul viso: Quello che accade dopo qualche ora è fantastico
Sono quelle notizie che quando arrivano ti domandi come hai fatto a non pensarci prima:
l’aspirina fa bene alla pelle, aiuta a combattere l’acne e le impurità
ed attenua molte alterazioni cutanee. Sì, proprio quella piccola
pastiglia che tutti ci portiamo dietro per contrastare un mal di testa
improvviso o perché ci cola il naso per il raffreddore ci aiuta a
prevenire i brufoli ed i segni del tempo.
Sembra stupefacente.
Eppure tutti sappiamo che l’acido salicilico,
quello che comunemente troviamo nel salice bianco, nelle albicocche,
nei frutti rossi e nelle arance, è uno degli ingredienti principali per i
preparati di bellezza che servono per rigenerare la pelle, combattere le rughe e contrastare la pelle grassa. Questa molecola ha, infatti, un forte effetto cheratolitico, ovverosia possiede la proprietà di sciogliere lo strato corneo dell’epidermide. Insomma, leviga la pelle e la pulisce in profondità. Acido salicilico. Ma non è molto simile a quel famoso acido acetilsalicilico che, fin da sempre, sappiamo essere il principio attivo dell’aspirina? Il dubbio sorge spontaneo: le due molecole saranno parenti? Ebbene sì. La seconda, ovvero l’aspirina, altro non è che l’acido salicilico
sottoposto ad una semplice reazione chimica chiamata acetilazione che
permette di conservare le stesse proprietà della molecola base
diminuendone, però, gli effetti collaterali. L’aspirina, dunque, è indicata per preparare delle maschere di bellezza con effetto levigante
INGREDIENTI
• 5 pastiglie di aspirina (non quelle effervescenti)
• 15 g di miele biologico (un cucchiaio)
• 15 g di yogurt bianco naturale (un cucchiaio)
PREPARAZIONE ED USO
1.
Triturare le aspirine in un mortaio o, se non ce l’avete, con il fondo
di un bicchiere, dopo aver avvolto le pastiglie con della pellicola
trasparente per evitare che tutta la polvere si sparga.
INGREDIENTI
• 5 pastiglie di aspirina (non quelle effervescenti)
• 15 g di miele biologico (un cucchiaio)
• 15 g di yogurt bianco naturale (un cucchiaio)
PREPARAZIONE ED USO
1.
Triturare le aspirine in un mortaio o, se non ce l’avete, con il fondo
di un bicchiere, dopo aver avvolto le pastiglie con della pellicola
trasparente per evitare che tutta la polvere si sparga.
CONSIGLI E PRECUAZIONI
♦ Ovviamente se soffrite di allergie all’aspirina l’uso di questa maschera è vietato.
♦ Si tratta di un peeling chimico. Attenzione, quindi, a non utilizzarlo più di 2/3 volte al mese.
♦
Il momento migliore della giornata per l’applicazione di questo scrub è
la sera prima di coricarvi per dare modo alla pelle di respirare.
♦ Nei giorni seguenti proteggere la pelle sia dai raggi solari sia utilizzando creme nutrienti e rigeneranti.
Se seguirete queste poche regole in dieci minuti,
con ingredienti che molto probabilmente avete già a casa e con una
spesa veramente irrisoria, potrete sottoporre il vostro viso ad un vero
trattamento di bellezza che migliorerà il tono della vostra pelle,
attenuerà cicatrici, imperfezioni e macchie e vi renderà il viso molto
più luminoso e giovane.
E grazie alle sue infinite proprietà, l’aspirina può essere usata anche in altri punti corpo, gomiti, ascelle, capelli,
ed insieme ad altri ingredienti, limone, aceto, acqua, per ottenere
risultati veramente straordinari e che vi lasceranno senza parole.
Killer Chalk
Sappiamo già cosa ci attenderà con l’arrivo della primavera:
l’invasione delle formiche! Le formiche passano l’inverno ben nascoste
nelle loro tane, spostandosi poco e rimanendo praticamente invisibili
per noi. In primavera invece eccole uscire allo scoperto
e mandare le prime esploratrici all’interno di cucine e dispense, alla
ricerca dei nostri golosi bottini. Il fiuto delle formiche permette a
questi animali di capire a distanza se nelle nostre case c’è qualcosa di
interessante da mettere nella pancia, e possono anche decidere di
costruirci un formicaio in casa se ci trovano particolarmente ospitali.
Esistono vari metodi per tenerle alla larga, ma quello che suggeriamo qui è decisamente originale e sconosciuto ai più: la linea di gesso.
Avete capito bene! Prima che le formiche abbiano deciso di diventare le
nostre coinquiline per tutta l’estate, c’è un modo ecologico e sicuro
per tenerle lontane. Basta usare un pezzo di gesso, sì! Proprio uno di
quei normali gessetti che vengono usati a scuola o sulle lavagnette di
casa. Ma come mai le formiche temono il gesso? Che effetto provoca alla formica per cui ne sta così alla larga da questo rimedio facilissimo da applicare?
Col nostro gessetto dobbiamo tracciare una linea per terra, segnando quello che diventerà un confine invalicabile per le formiche.
Col metodo della linea di gesso possiamo sigillare la porta d’ingresso, i davanzali delle finestre, i piedi dei mobili della dispensa, in modo che le formiche arrivino lì, trovino la linea di gesso e se ne vadano. Le formiche infatti temono il gesso,
perché è polveroso e impedisce loro di segnare le piste olfattive per
andare a fare scorta di cibo fuori dal formicaio. Attraversare il gesso
significa perdere la strada di casa e non poter comunicare con le altre
formicheEsistono molti metodi alternativi, ma pochi sono così facili da usare e così ecologici. Innanzitutto, la linea di gesso è visibile anche per noi e possiamo ripassarla ogni volta che sbiadisce, seguendo con facilità la prima linea tracciata: in questo modo riusciamo a tenere sotto controllo i “confini” delle nostre dispense senza usare prodotti velenosi. Gli insetticidi che esistono in commercio, per quanto siano venduti come “sicuri”, sono sempre prodotti velenosi che spargiamo nelle nostre case e possono contaminare anche noi, i nostri vestiti, il cibo, la pelle e soprattutto animali domestici e bambini piccoli.Cani, gatti e cuccioli d’uomo non si preoccuperanno di toccare l’insetticida: ci cammineranno sopra incuranti, sporcando pelo, zampe e manine, per poi saltarci in braccio, toccare e contaminare mobili e suppellettili, mettendo le manine in bocca o facendo la toelettatura. Con la linea di gesso accadrà lo stesso: cani, gatti e bambini ci passeranno sopra, la toccheranno e ci si rotoleranno addosso, ma tutto quello che succederà sarà che sembreranno un po’ infarinati, e noi dovremmo solo spolverarli un po’, riprendere il nostro gessetto e ripassare le linee di confine per tenere lontane le formiche. Si tratta decisamente di un metodo sicuro, economico e divertente, a prova di bambino, ma anche di gattino.
martedì 2 febbraio 2016
Casa nuova e moderna? Hai voglia di stupire i tuoi amici con una casa super tecnologica e all’avanguardia? Allora non puoi esimerti dal cercare i materiali e le tecniche di rifinitura più alternative che esistono sul mercato. Una grande novità, degli ultimi anni, nel settore del riscaldamento per gli ambienti, è rappresentata dal Riscaldamento a Battiscopa. L’impianto di riscaldamento a battiscopa è un sistema innovativo per riscaldare la propria casa che agisce con una propagazione costante del calore, distribuita nello spazio, consentendo anche un buon risparmio energetico.
È
una soluzione che ben si integra con il resto della casa e
dell’arredamento, anche perché non ha alcun impatto dal punto di vista
estetico, in quanto ha l’aspetto di un normale battiscopa. Oltre a rappresentare un’innovazione, sembra che questa soluzione riesca anche a limitare se non proprio eliminare il problema dell’umidità sui muri.
Questo perché, dato che i tubi riscaldati passano nel battiscopa, oltre
ad irradiare calore nella stanza, lo emanano anche attraverso il
muro. Oltre che di risparmio energetico, parliamo anche di risparmio
idrico, in quanto l’acqua impiegata per questa tipologia di
riscaldamento a battiscopa è davvero minima e scorre all’interno delle tubature in rame il quale è presente nel battiscopa.
L’acqua raggiunge una temperatura di 45-60°C.
Per rendere l’idea si può dire che bastano solo 8 litri d’acqua per
riscaldare un ambiente di 100 mq. Un risparmio totale in tutti i campi
insomma. Il calore emanato da questi impianti è veramente molto, tanto
da permettere di regolare i termostati anche a temperature del 15% più
basse.
A livello estetico non ha problemi proprio perché si
mimetizza ne muro come un semplice battiscopa e non occupa spazio,
inoltre è disponibile in molti colori, permettendone l’abbinamento in
qualunque stanza. In genere ha una misura che si aggira intorno ai 15 centimetri in altezza per 3 in larghezza. Altro vantaggio di questo sistema è sicuramente dato dal fatto che per l’installazione non richiede opere murarie, se si escludono i buchi nelle pareti per passare le tubazioni tra le varie stanze.
Può essere installato, quindi, in
qualsiasi momento, mentre quelli a pavimento o a parete sono impianti da
installare in occasioni di ristrutturazioni o in fase di prima
costruzione. Essendo un sistema di riscaldamento radiante, fornisce maggiore omogeneità di riscaldamento,
fornendo la possibilità di sfruttare a pieno tutto il calore emanato da
questi particolari radiatori presenti nel battiscopa. Ci sarà un resa
ottimale ed un risparmio energetico garantito.
Come è fatto? Il riscaldamento a battiscopa si compone di tubazioni, che trasportano acqua calda,
o di resistenze elettriche, sistemate in un particolare tipo di
battiscopa muniti, nella parte superiore, di feritoie attraverso le
quali fuoriesce l’aria calda, che riscalda le pareti. Il calore
immagazzinato dalle pareti viene poi ceduto all’ambiente per
irraggiamento.
l miele è da considerare un vero e proprio cibo medicina: ovviamente si parla di quello biologico,
raccolto in zone pure da scarichi, fumi e polveri sottili e visto che
ci siamo, raccolto senza danneggiare le api. Il miele proveniente da
località inquinate porta dentro di sé tutte le tossine che dovremmo
lasciar fuori dal nostro corpo. Il miele è attualmente e comunemente
considerato un mero dolcificante, quando invece le sue qualità e
proprietà benefiche ne hanno fatto un rimedio diffusissimo per la tosse
sin dai tempi dell’antico Egitto e addirittura il padre della medicina
occidentale, Ippocrate, lo utilizzava come ingrediente per numerosi dei
suoi rimedi. Il miele, come anche la propoli, viene usato nell’industria
farmaceutica moderna e anche in quella cosmetica, come ingrediente
ricco e prezioso. Il cerotto al miele va a sfruttare al meglio le proprietà curative del miele ovvero:
ngredienti per il cerotto al miele
- Battericide;
- Antibiotiche;
- Antiossidanti;
- Espettoranti.
E inoltre aiuta il corpo a liberarsi da solo dell’eccesso di catarro nei casi di tosse grassa particolarmente ostinata. Il cerotto al miele
permette a tutte le sostanze benefiche del miele di venire assorbite
attraverso la pelle del torace e di andare ad agire direttamente là dove
serve.
Il cerotto a base di miele
è facile da preparare, non richiede conoscenze specialistiche e non ha
effetti collaterali, è molto rapido da creare ed ha un costo
ridottissimo. Può essere usato sia dagli adulti che dai bambini, sebbene
ai bambini vada lasciato in posizione per sole 2-3 ore, mentre gli
adulti lo possono indossare tutta la notte. Il cerotto al miele non
disturba le normali attività poiché va indossato durante la notte,
quindi non interferisce con le nostre abitudini. Si tratta in sostanza
di un cataplasma a base di miele da tenere appoggiato al petto durante
la nottengredienti per il cerotto al miele
- Miele biologico
- Farina 00 biologica
- Olio vegetale biologico
- Garza (non serve che sia garza sterile)
- Cerotto adesivo
Preparazione del cerotto al miele
- Impastare in parti uguali la farina e il miele, ad esempio 1 cucchiaio di farina con 1 cucchiaio di miele: bisognerebbe ottenere un amalgama abbastanza denso da non appiccicarsi alle dita;
- Aggiungere all’impasto una parte uguale di olio vegetale: se abbiamo usato un cucchiaio di miele, aggiungeremo un cucchiaio di olio vegetale;
- Porre l’impasto così ottenuto al centro di una quadrato di garza spesso (sette o otto strati) delle dimensioni poco più grandi del palmo della nostra mano e spalmare, distribuendolo sulla superficie senza che penetri al di là della garza.
- Appoggiare la garza al petto all’altezza della fine dello sterno oppure sulla schiena alla stessa altezza, nello spazio fra le scapole e fissarla con il cerotto adesivo.
Il medicamento del cerotto al miele
così composto e fissato va lasciato agire durante tutta la notte, se è
stato applicato ad un adulto, o solo per 2-3 ore se è stato applicato ad
un bambino. Il cerotto al miele può indurre sudorazione notturna e
questo è un bene perché significa che sta avvenendo un processo di
depurazione. L’efficacia del cerotto è spesso visibile già dopo la prima
applicazione: si respira meglio, lo stimolo a tossire diminuisce
sensibilmente e si avverte un generale sollievo rispetto ai giorni prima
dell’applicazione.
Il cerotto al miele va utilizzato secondo certe indicazioni e con certe precauzioni:
- Non utilizzare in bambini al di sotto dei sei mesi;
- Non applicare su cote lesa;
- Non applicare in caso di allergie ai componenti (ad esempio allergia ai prodotti delle api);
- Non applicare in caso di malattie della pelle;
- Non applicare nei bambini con la temperatura corporea superiore ai 37 gradi.
Per
verificare se la persona da trattare sia allergica all’impacco, basta
fare la classica prova di contatto: si lascia per alcuni minuti qualche
goccia dell’impacco a contatto con la pelle della persona da trattare.
Se in loco compaiono bruciore, prurito, turgore o rossore, significa che
la persona è allergica e che il cerotto al miele non può essere usato.
Le truffe agli automobilisti sono sempre più all’ordine del giorno. Il più delle volte i ladri sono facilitati da dei comportamenti distratti di noi automobilisti. Quando andiamo a fare benzina, soprattutto presso distributori self service ad esempio, tutti noi scendiamo dalla macchina per andare ad inserire le banconote
nel totem e per prendere le pistole di benzina. In questo frangente di
tempo perdiamo di vista l’auto, che sicuramente abbiamo lasciato aperta
con all’interno portafogli e borsa. Un’occasione unica per i furbi
ladri, che approfittando della nostra distrazione entrano in azione.
Affiancandosi con un’auto alla nostra, scendono indisturbati dalla vettura e in pochi secondi aprono la nostra auto
prelevando tutto ciò che trovano all’interno. Risalgono in auto e vanno
via, senza che noi ci accorgiamo di nulla. Una tecnica di furto questa
che sta spopolando in Usa e che purtroppo molto probabilmente arriverà anche in Italia tra non molto. La polizia sta invitando tutti gli automobilisti
a prestare attenzione a queste tipologie di truffe, soprattutto se vi
trovate in prossimità di distributori di benzina. L’invito è quello di
cercare di non lasciare mai incustodite le proprie borse o i propri
oggetti personali, oltre che avere l’accortezza di chiudere l’auto
quando si fa
Carte di credito e bancomat sono mezzi di pagamento che purtroppo non sono al sicuro da truffe e furti. I trucchi e trappole utilizzate dai ladri sono tantissime, tra queste troviamo:
1) lo skimmer, ossia una finta fessura, capace di leggere la banda magnetica del bancomat copiandone i dati;
2) Il card trapping,
con questa tecnica la tessera rimane incastrata nella fessura de
bancomat e quando il cliente si allontana per chiedere aiuto, loro
entrano in azione per prelevare i soldi al posto suo;
3) Il cash trapping,
in questo modo i truffatori fanno in modo che i soldi restino
incastrati all’interno della macchine, senza uscire, viene utilizzato un
meccanismo chiamato trapper, all’interno del quale restano i soldi, che
una volta smontato ridà al truffatore tutti i soldi prelevati nel tempo
d’installazione del trapper. Una tecnica che arriva addirittura dal
Brasile, dai ladri di San Paolo;
) Il lebanese loop, con
questa tecnica sullo sportello viene applicato un dispositivo che
trattiene la carta. Al momento giusto interviene il truffatore che finge
di aiutare il cliente davanti allo sportello, lo invita a digitare
nuovamente il pin, che viene memorizzato dal ladro. Dopo
l’allontanamento della vittima, il criminale può recuperare la carta e
utilizzarla con il pin;
5) Il trashing, i truffatori utilizzano gli scontrini delle carte di credito che di solito gettiamo via dopo un acquisto.
Per
evitare di incappare in truffe del genere, la polizia fornisce dei
basilari consigli: controllare sempre che la tastiera del bancomat sia
ben fissata; che la fessura dove si inserisce la carta sia anch’essa ben
fissa; se la carta rimane incastrata denunciare l’accaduto telefonando
in filiale o al numero verde, senza allontanarsi dallo sportello
Diffidare della gente che tende ad avvicinarsi troppo;
rifiutare l’aiuto di terzi; digitare il pin sempre coprendo la
digitazione con l’altra mano; attivare il servizio sms per ogni
operazione svolta con la carta; denunciare la truffa alle forze
dell’ordine; non gettare la ricevuta di bancomat o carte di credito.
Come tutelarsi dalle truffe e avere maggiori informazioni. Se
avete bisogno di maggiori informazioni, potete consultare i siti web
degli organi di Stato, come ad esempio il sito internet della Polizia di
Stato o della Polizia Postale, qui troverete tutte le soluzioni e le
risposte relative alle varie problematiche che si possono riscontrare
nella vita quotidiana, soprattutto in tema di furti o truffe.
Ancora una volta gli anziani soli in casa diventano vittime dei furbi ladri di appartamento. Una nuova truffa ai danni degli anziani sta mietendo, infatti, da alcuni mesi diverse vittime: la truffa del ciuccio caduto. Un trucco semplice e veloce, in pratica i malviventi fanno cadere il ciuccio da un piano superiore o addirittura lo gettano sul balcone della vittima. Dopo di che entrano in azione, suonano al campanello della vittima,
si fanno aprire la porta di casa così da poter recuperare l’oggetto e
truffano l’anziano malcapitato. L’anziano viene distratto da un
complice, mentre l’altro ladro cerca di accaparrarsi oggetti di valore e
soldi. Una volta finito il lavoro, fingono di ritrovare il ciuccio, ringraziano e se ne vanno lasciando l’abitazione indisturbati.
Molte le denunce arrivate ai carabinieri del
Commissariato Appio-Nuovo della Capitale in questi mesi. Ad operare
sembra che siano state due donne italiane, che a seguito delle numerose denunce da parte di persone anziane
che hanno riferito agli investigatori questa insolita tecnica di
truffa, sono state arrestate dai carabinieri. L’occasione decisiva che
ha permesso di scovare le due malviventi è arrivata quando gli agenti
del reparto prevenzione Crimine del Lazio sono stati attirati da urla
provenienti dal portone di un palazzo di via Nocera Umbra a Roma
Intervenuti sul posto, i poliziotti hanno trovato le due donne che stavano fuggendo,
fermate, sono state identificate e riconosciute anche da un’altra
signora anziana dell palazzo di fronte. Il modus operandi sempre lo
stesso, hanno suonato il campanello della vittima anziana, dopo il
racconto dell’incidente del ciuccio, la più giovane ha distratto l’anziana padrona di casa avvicinandola verso il balcone.
Dopo pochi secondi, l’anziana, riflettendo sul fatto che negli
appartamenti sopra di lei non viveva nessun bambino, ha cominciato ad
urlare cercando di chiedere aiuto agli altri condomini.
A
questo punto le due donne sono fuggite per le scale, ma sono state
bloccate dal portiere del palazzo e subito dopo dagli agenti della
Polizia di Stato del Reparto Prevenzione Crimine e del Commissariato
Appio-Nuovo. Le due donne arrestate per furto in abitazione sono una 23enne originaria della provincia di Siracusa, e di una 34enne romana, già conosciute alle Forze dell’Ordine per altri furti e raggiri
Le due sono state trovate in possesso del ciuccio utilizzato per compiere i furti.
Proprio il fatto che le due donne siano italiane, sembra sia stato uno
dei motivi per cui gli anziani si fidavano e le facevano entrare senza
problemi.
Gli investigatori rassicurano sul fatto che le due donne siano state catturate, ma non escludono il rischio di nuovi furti con questa originale e purtroppo efficace tecnica.
Il consiglio delle Forze dell’Ordine è quello di stare attenti,
soprattutto gli anziani soli, non aprire a sconosciuti e non fidarsi di
nessuno. È importante non conservare preziosi o soldi contanti in casa,
ma soprattutto l’invito è quello di non aprire la porta agli
sconosciuti. Purtroppo di queste truffe ce ne sono tantissime e le
vittime si moltiplicano giorno dopo giorno.
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